Alimentazione e bambini
- Admin
- 10 set 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 9 nov 2017
CIBO, NUTRIZIONE, PSICOLOGIA, EMOZIONI E SALUTE.

Mangiare e bere non sono solo atti fisiologici, ma possono essere considerati esperienze psicofisiche. Per la psiche essi rappresentano infatti un’esperienza, la soddisfazione di un bisogno, l’appagamento di un desiderio e uno specifico campo relazionale.
“ Il particolare rapporto che ognuno ha con il cibo fin da piccolo, è carico di componenti psicologiche ed affettive del tutto personali che possono facilitare o interferire con una sana alimentazione.”
Il cibo non è solo nutrizione del corpo, ma assume diversi significati simbolici e può diventare terreno di gestione delle proprie emozioni e mezzo di facilitazione e organizzazione delle relazioni familiari. A tavola, infatti, normalmente si riunisce la famiglia intera e la consumazione dei pasti diventa motivo di incontro e di scambio tra genitori e figli. A tavola, inoltre, avvengono abitudini e rituali che possono veicolare significati e valori familiari e sociali.
Essere nutrito significa essere amato.
Per quanto riguarda i bambini il cibo è veicolo di cura fin da quando il bambino è in fasce, e trasmette messaggi e significati di legame con chi nutre. La prima forma di relazione che il bambino può realizzare con il mondo esterno passa attraverso la madre ed ha come primo strumento proprio il cibo. Attraverso il cibo il bambino vede realizzati i suoi bisogni elementari di sopravvivenza, sicurezza e di benessere e diventa strumento della relazione affettiva con la madre e i familiari tutti. Non a caso il Ministero della Salute raccomanda una sana alimentazione quale primo intervento di prevenzione a tutela della salute e dell'armonia psicofisica di bambini ed adulti.
“La prima agenzia è la famiglia”
Si sente spesso parlare di bambini che già dalla tenera età hanno problemi legati al peso o all’alimentazione. Abitudini alimentari scorrette, orari dei pasti irregolari, merende troppo ricche possono portare a problemi di peso o a comportamenti alimentari disfunzionali. I genitori e gli adulti di riferimento in generale influenzano in modo diretto, con le proprie abitudini alimentari e il loro atteggiamento verso il cibo, il comportamento alimentare dei bambini. E' necessario e utile dunque utilizzare l’influenza genitoriale per insegnare abitudini positive ai figli, promuovendo delle discussioni sugli alimenti e sui loro nutrienti, che si possano svolgere anche a tavola ed in cucina, facendo la spesa insieme, preferendo la frutta, la verdura e tutti gli alimenti “sani”, coinvolgendoli quando si cucina. Non dimentichiamo, comunque, che mangiare in modo sano non è di aiuto solo ai bambini, ma anche ai genitori stessi.
Approccio integrato
È ormai impossibile pensare, in caso di difficoltà legate al cibo, di approcciare all'alimentazione di un bambino, preadolescente o adolescente che sia, senza che venga coinvolta la famiglia intera e che vi sia un percorso psicologico accanto a quello con il biologo nutrizionista, dietista o dietologo, che altrimenti rischia di essere meno efficace proprio perché inevitabilmente parziale, al di là della competenza e bravura del singolo professionista.
Dott.ssa Colozzi, Dott.ssa De Bellis
Comments