7 consigli per aiutare i bambini a mangiare sano

BREVI E SEMPLICI CONSIGLI PER SOSTENERE I VOSTRI FIGLI NELL'ACQUISIZIONE DI SANE ABITUDINI ALIMENTARI.

La prima agenzia da cui partire per promuovere una corretta educazione alimentare è la famiglia. Le figure genitoriali trasmettono al figlio le prime abitudini nutrizionali che influenzeranno le scelte e le preferenze alimentari, nonché lo stile alimentare nel corso della sua vita.

“Fare la spesa insieme, cucinare insieme, mangiare insieme sono opportunità.”

Oggi la famiglia difficilmente si riunisce intorno alla tavola imbandita. Nella migliore delle ipotesi, quando cioè tutti i componenti della famiglia riescono a mangiare a casa, i pasti si consumano frettolosamente, spesso in orari differenti e magari davanti alla televisione accesa. E' invece importante sfruttare ogni occasione per dare fin da piccoli ai figli un esempio di alimentazione buona e sana, ricordando che oltre al dialogo rispetto all'alimentazione è fondamentale il proprio comportamento e atteggiamento nei confronti del cibo stesso. Questo risulta particolarmente facile se genitori e figli condividono delle esperienze legate al cibo, come ad esempio fare la spesa, preparare da mangiare, e gustare i piatti seduti assieme a tavola.

Alcuni accorgimenti facilmente adottabili

Proporre fin da piccoli tutti gli alimenti possibili. I bambini nei primi anni di vita sviluppano il proprio gusto. Abituarli subito a tanti cibi diversi (possibilmente cucinati in modo sano e senza salse) ci aiuta a prevenire lotte spiacevoli quando crescono.

Coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti. Questo momento deve essere vissuto come la sperimentazione dei gusti e degli odori che si sprigionano dal pentolone del cuoco. La cucina è un luogo pericoloso (da soli) e spesso il pasto deve essere pronto in pochi minuti. Ma durante il fine settimana o le ferie possiamo far giocare i bambini con pentole e cibo vero, insomma farli diventare per qualche minuto dei cuochi provetti che poi più facilmente vorranno assaggiare le loro "creazioni".

Lasciare libero il bambino di sperimentare i propri gusti, evitando di insistere quando non lo vuole mangiare. Far vedere che i genitori o i fratelli lo mangiano sottolineando la bontà di quell’alimento, aspettando che sia lui a decidere quando assaggiarlo. E’ finito il pasto e non lo ha mangiato? Non scoraggiatevi e cucinatelo di nuovo la settimana successiva!

Preferire frutta, yogurt e torte sempilici fatte in casa a merendine e dolcetti. Se è possibile evitare di comprarli e soprattutto di nasconderli e vietarli. Il senso del proibito porterebbe a farseli comprare da altri appena fuori casa. Come consigliato dai nutrizionisti: dare degli spuntini per non arrivare troppo affamati al pasto principale e mantenere il metabolismo ad un buon ritmo.

Se i genitori iniziano a seguire un regime alimentare dimagrante è bene che non ne parlino in modo adeguato di fronte ai bambini. Spiegare che è stata migliorata l’alimentazione per migliorare la salute e la qualità della vita. Evitare di far passare il messaggio che magro è bello evitando anche che la bellezza e la magrezza diventino le uniche qualità importanti della persona.

Presentare i cibi in tavola facendo attenzione alla forma e al colore. Una tavola imbandita, con cibi colorati e presentati con forme strane (a forma di animali, alberi ecc..), invoglia i bambini ad assaggiare.

Proporre libri, adatti alle specifica età del bambino, che spiegano le proprietà dei cibi. Costruire insieme la piramide alimentare. Discutere su cosa si intende per alimentazione corretta. Insegnare a leggere le confezioni degli alimenti e coinvolgerli nella scelta dei prodotti da acquistare.

Ricordiamoci però, che una corretta alimentazione non basta, bisogna incrementare in modo adeguato le occasioni di movimento sia all’interno della giornata scolastica, che al di fuori di essa.

Dott.ssa Colozzi, Dott.ssa De Bellis

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